Con il sostegno perinatale, aiuto chi è coinvolto nel percorso genitoriale a fronteggiare le sfide e le difficoltà che possono emergere in tutte le fasi che orbitano intorno all’accoglimento di una nuova vita.
Il mio lavoro consiste nell’offrire, a chi si rivolge a me e al suo nucleo familiare, uno spazio protetto in cui fornire ai componenti le risorse necessarie, individuali e sistemiche, per ascoltare e gestire le emozioni legate a questa fase della vita, per riconoscere e affrontare al meglio le nuove competenze genitoriali, per superare con strategie adeguate le difficoltà legate al grande cambiamento che sta avvenendo nelle loro vite.
Padre, madre, coppia. Il nucleo genitoriale è mondo complesso, delicato e ricco di emozioni individuali e d’insieme che troveranno nella nascita una fase di cambiamento il cui impatto viene affrontato su più livelli: quello del singolo che, soprattutto nel caso materno, anche per il fattore biologico e ormonale, vive una condizione di grande emotività; quello della coppia, intesa come il rapporto di due persone consolidato su dinamiche ed equilibri che possono essere messi alla prova dall’impatto della nascita; quello della famiglia come nucleo evolutivo, formativo e protettivo per lo sviluppo emotivo e cognitivo del neonato.
L’evento della nascita è un momento di gioia e di emozioni così intense che possono portare alla sensazione di venire sopraffatti; è un momento di felicità ma anche di ombre in cui possono annidarsi disturbi ansiosi e depressivi legati ad esempio alla disforia materna, alla depressione di entrambi i genitori, allo stress quotidiano, alla fase di differenziazione fra madre e figlio.
Una parte importante del mio lavoro nell’ambito del sostegno perinatale si rivolge quindi, nello specifico, alla figura materna. La salute mentale ed emotiva della madre è fondamentale all’interno del nucleo familiare, nella vita della coppia e nel futuro del figlio: è importante affinché cresca sereno e affinché la condizione di benessere ed equilibrio della madre si rifletta nel percorso a lungo termine della famiglia. Una madre che vive una condizione di benessere ed equilibrio, sarà una madre che offre a suo figlio una ricchezza emotiva e serenità, un patrimonio personale e intimo che diventa anche una preziosa ricchezza collettiva nel momento in cui il bambino, diventato uomo, si integra nella società, portando in condivisione questo prezioso dono.
Il mio lavoro di supporto alla figura materna si sviluppa, quindi, intorno alla madre durante tutte le fasi dove al percorso emotivo si unisce un percorso di cambiamento biologico: qui e oltre, il mio compito è quello di aiutarla a comprendere le sue abilità naturali, a conoscere le sue capacità emotive, a tradurre le emozioni in un linguaggio fatto di comunicazioni profonde, pacifiche, a trovare in sé la forza intrinseca nell’affrontare ogni genere di percorso in salita.
Dedico particolare attenzione anche alla figura paterna che ritengo altrettanto fondamentale nella relazione di accudimento. Ci troviamo in un momento di transizione tra vecchi retaggi culturali, che hanno portato a coniare il termine “mammo” per indicare l’anomalia di quegli uomini “costretti” ad occuparsi di qualcosa che è stato sempre considerato fuori dal loro perimetro, un nuovo modo di vivere la relazione padre figlio, non come semplice rispetto di ruoli ma come profonda dimensione relazionale.
Oggi dire “padre” non significa più parlare di quella figura distante e punitiva, da cui dipendevano le sorti dell’intera famiglia, ma significa relazione di qualità che insegna, ascolta, accompagna e dà l’esempio. E si occupa, anche all’atto pratico, di tutto quello che riguarda la crescita del figlio.
Molti uomini mi dicono di non voler fare come il loro padre “che non c’era mai”, ma in pratica, non avendo avuto un esempio, non sanno come fare. Il mio approccio consiste nell’aiutare a trovare il proprio stile paterno di interazione profonda, che aiuti a consolidare il legame col figlio non più basato sulla “paura” ma sullo scambio affettivo e sulla complicità, senza entrare in competizione con la figura materna.
La voce interiore dei figli è fatta delle parole, dei gesti, delle espressioni di un genitore. La serenità è un inestimabile regalo nel futuro di un figlio e del mondo
Allo stesso modo il mio percorso di supporto perinatale si rivolge alle coppie omogenitoriali, che possono vivere il momento di costruzione della famiglia e la crescita del figlio con delle sensibilità particolarmente complesse a causa del fattore sociale. Vi è, nella costruzione della famiglia omogenitoriale, un percorso individuale e di coppia il cui vissuto è spesso caratterizzato da momenti di vita difficili e da una percezione della realtà che si è consolidata su emozioni e risposte a dinamiche conflittuali. Nella nostra società, una famiglia omogenitoriale rischia spesso di perdere la consapevolezza di quanto questa esperienza di vita sia una ricchezza unica e profondamente bella, perché influenzata da una struttura culturale ma anche legislativa che potrebbe trasformare questo momento in un bisogno di isolamento del nucleo familiare e a una percepita necessità di protezione verso il bambino. Il supporto omogenitoriale sostiene la famiglia nel suo stare al mondo a 360 gradi e può aiutare a risolvere situazioni di vita o del quotidiano che sfociano in specifici problemi e fattori di stress, come la discriminazione, il bullismo, gli episodi omofobi o il mobbing sul lavoro.
Il supporto perinatale infine, non è legato solo all’evento della nascita ma anche a tutto ciò che ruota intorno alla costruzione e mantenimento della famiglia, condizioni che possono comportare delle situazioni di crisi intima, profonda e inaspettata sia a livello individuale che di coppia: un fattore di infertilità o sterilità che annichilisce i progetti di vita, l’evento prematuro che avviene in una fase in cui i processi psicologici legati alla questione della nascita non sono ancora formati, un lutto perinatale, a cui al normale processo dell’elaborazione del lutto si aggiunge la sofferenza per una perdita particolarmente incomprensibile, il processo di accettazione dell’aborto, qualsiasi siano le motivazioni che lo hanno posto in essere; la perdita del partner e l’impatto che ne deriva sulla famiglia.
Dott.ssa Nicoletta Premoselli
Psicologa a Milano